Famiglia Statella

DOC Etna, spiegata da chi la vive ogni giorno

Sulle pendici dell’Etna, il vulcano che domina la Sicilia orientale, da secoli si coltiva la vite. Oggi la DOC Etna rappresenta una delle denominazioni più affascinanti d’Italia: una zona unica al mondo, dove tradizione e territorio si intrecciano in vini dalla personalità inconfondibile.

Noi di Famiglia Statella viviamo e lavoriamo su “a muntagna” ogni giorno, raccogliendo la sfida di produrre vini che siano autentica espressione del luogo. Per questo vogliamo raccontarvi la DOC Etna a modo nostro: in modo semplice, diretto e appassionato, così come la conosciamo.

Una storia lunga oltre 50 anni

La Denominazione di Origine Controllata “Etna” è stata istituita nel 1968, fra le prime in Italia.
Un traguardo importante, che allora riconosceva ufficialmente la qualità di un vino che da secoli era già noto e apprezzato, tanto da essere venduto e spedito via mare già nel Settecento e Ottocento grazie alle flotte inglesi.

Oggi la DOC copre circa 1.300 ettari, distribuiti su 20 comuni della provincia di Catania. La forma dell’area è un semicerchio che abbraccia il vulcano da nord a sud-ovest, con vigneti che salgono dai 400 fino a oltre 1.000 metri di quota, su versanti e contrade con caratteristiche molto diverse fra loro.

Il vitigno simbolo: Nerello Mascalese

Il protagonista indiscusso della DOC è il Nerello Mascalese, vitigno autoctono che da secoli si adatta al terreno lavico e al clima della montagna.
Come raccontava già nel 1776 Domenico Sestini, questo vitigno “produce vini rossi di buona qualità, generosi e atti alla navigazione”. Oggi come allora, il Nerello Mascalese è alla base degli Etna Rosso, Rosato, Riserva e Spumante.

La DOC prevede anche una piccola quota di Nerello Cappuccio e, per i bianchi, il Carricante come protagonista insieme ad altre uve autoctone.

Sei tipologie previste


Il disciplinare della DOC Etna prevede sei tipologie di vino:

Etna Bianco
Etna Bianco Superiore
Etna Rosato
Etna Rosso
Etna Rosso Riserva
Etna Spumante (bianco o rosato, sempre da Nerello Mascalese)

Ogni tipologia ha le sue regole specifiche, dalla resa in vigna agli affinamenti. L’Etna Rosso Riserva, ad esempio, richiede un invecchiamento minimo di 4 anni, di cui almeno 12 mesi in legno.

Perché l’Etna è così speciale?

 

Ogni versante e contrada ha una sua identità: nord, sud, est e sud-ovest offrono suoli, altitudini e microclimi differenti. È per questo che i vini dell’Etna sono tanto vari: ognuno esprime il carattere del luogo da cui proviene, rendendo la DOC Etna un vero mosaico di terroir.

La nostra filosofia è lavorare in modo artigianale, rispettoso di questo patrimonio naturale e culturale, per produrre vini che raccontino la montagna nel bicchiere, senza artifici né scorciatoie.

Se volete scoprire di più su questo straordinario territorio, continuate a seguirci qui sul sito e sui nostri social. E se avete domande o curiosità, non esitate a scriverci: siamo sempre felici di raccontare la nostra Etna.